L’ecografia mammaria bilaterale è un esame che utilizza la tecnologia degli ultrasuoni per esplorare la struttura della ghiandola mammaria.
Negli ultimi anni il suo impiego si è molto ampliato: viene utilizzata sia come indagine di primo livello nelle donne giovani e nelle donne con seno denso radiologico, sia come indagine di completamento in caso di reperti mammografici dubbi o sospetti. E’ inoltre un esame che può essere effettuato anche in gravidanza.
L’esame permette di ottenere informazioni sulla composizione ghiandolare e sulla presenza di eventuali alterazioni strutturali come:
- Cisti liquide
- Noduli solidi
- Infiammazioni ed ascessi
- Alterazioni dei linfonodi ascellari
- Papillomi intraduttali
Si tratta di un esame indolore, non invasivo e che non presenta controindicazioni per la salute.
Per quanto riguarda le norme di preparazione, non esistono raccomandazioni specifiche, tuttavia, si sconsiglia di effettuarla nel periodo successivo al ciclo mestruale per evitare che le mammelle siano più doloranti.
L’esame si svolge facendo stendere la paziente sul lettino e spalmando il gel conduttore sulla pelle della mammella per facilitare lo scorrimento della sonda ecografica e migliorare la trasmissione delle onde ad ultrasuoni.
Si utilizzano scansioni multiple su tutti i piani, comprese delle scansioni radiali mirate all’esplorazione dei dotti galattofori principali che confluiscono dai singoli lobuli al capezzolo.
L’esame dura circa 20 minuti.